Gheorghe Hagi durante gli anni d’oro della Steaua Bucarest era il giocatore più forte del suo Paese, quello che aveva più appeal e, visto che allora i giocatori dell’Europa dell’Est non potevano andare a giocare nelle squadre occidentali (a meno che scappassero dal proprio Paese), cosa fece la Steaua, squadra del figlio di Nicolae Ceaușescu quindi la terza persona più potente del Paese dopo padre e madre? Durante gli anni della Guerra fredda arrivarono nelle finali europee altre nove squadre dell’Est (Partizan Belgrado in Coppa Campioni; Stella Rossa e Videoton in Coppa Uefa; MTK Budapest, Górnik Zabrze, Dinamo Moskva, Ferencváros, Carl Zeiss Jena, Lokomotiv Lipsia in Coppa delle Coppe). Il regime comunista rumeno guidava due squadre di Bucarest: l’esercito la Steaua, il Ministero degli Interni la Dinamo. Il tecnico di Timisoara si era fatto notare prima alla guida della (solita) Steaua Bucarest e poi degli aiacidi, dove in appena due stagioni (tra il 1971 ed il 1973), vinse due titoli nazionali, una coppa nazionale, due Coppe dei Campioni, una Supercoppa europea e una Intercontinentale. A vincere il titolo fu la squadra più titolata e nobile del Paese, la Steaua Bucarest.
Nello stesso anno, il club vinse la sua prima Supercoppa di Spagna e conquistò anche la Coppa del Re (oltre al titolo nazionale). Senza questa regola avrebbe con tutta probabilità vinto il prestigioso titolo nel 1986, anno in cui vinse i Mondiali in Messico. Partecipa poi al campionato d’Europa 2012, vinto dalla Spagna nella finale contro l’Italia. 1964-65 – 2º nel Gruppo IV di Tercera División, eliminato in finale nel gruppo promozione. Nella passata edizione l’Atalanta era nel Girone D con Roma, Palmeiras e Lokomotiv Zagreb, passò come seconda andò ai quarti contro il Milan, contro cui vinse 1 a 0, in semifinale superò il Sassuolo 3 a 1. In finale come detto il meritato successo, protagonista fu Guillame Renault, nominato MVP della finalissima del Dall’Ara. L’ideale sarebbe fare gol e non prenderlo, giocare come il primo tempo di Cardiff ma restare in partita anche nel secondo tempo. Il primo match vide i due top player annullarsi, mentre contro Valderrama e compagni la Romania fece una partita incredibile, trascinata da un Hagi incontenibile ed autore di una perla di sinistro da 35 metri. Si esce dal giro, non ti vuole più nessun top team e devi andare a giocare ai margini dell’”impero”: nell’estate 1996, Gheorghe Hagi firmò con la squadra più forte di Turchia, il Galatasaray.
” e calciatori rumeni che, dopo il Mondiale del 1990, poterono andare via dal loro Paese per cercare fama e vittorie al di fuori della Divizia A. Gheorghe Hagi lasciò la Steaua e per circa 9 miliardi si accasò niente meno che al Real Madrid del presidente Ramón Mendoza. A oggi, il Mondiale 1994 è il punto più alto del calcio rumeno: la Nazionale rumena non prende parte ad un Mondiale da Francia ’98. Storia, curiosità e informazioni pratiche per visitare il tempio del calcio mondiale. E proprio di lui parleremo nel nostro consueto spazio settimanale dedicato ai grandi del calcio della storia. Il calcio rumeno è in crisi e non ci sono all’orizzonte calciatori che possono ricalcare le orme di Gheorghe Hagi. Le mie intenzioni sono chiare: voglio vincere qualcosa con questa maglia. E in maglia giallorossa Hagi fece… Nella stagione 2013-2014 milita nel Real Madrid Castilla, sempre in seconda serie, con la cui maglia segna anche i suoi primi gol in carriera a livello professionistico. Facciamo un esempio pratico: invece di prendere chessò Sneijder e aggiungerlo a quelli che già abbiamo ragionando solo a breve termine, meglio vendere Vidal (estremizzo) o monetizzare Pereyra e investire i soldi che avremmo speso per Sneijder più il bottino della cessione per acquistare un giocatore di livello superiore sia a Sneijder, sia a Vidal (fuoriruolo) o Pereyra.
E con il passare degli anni, le squadre cambiate ed i compagni di livello che ha avuto gli hanno permesso di diventare un vero prodotto da esportazione di una Nazione molto contraddittoria. Per la maggior parte delle squadre di calcio, vincere è tutto. La squadra rossoblu ai tempi era una delle squadre più forti non solo della Romania, ma d’Europa. Fossimo ad un’interrogazione sarebbero tutte risposte giuste, ma la Romania non è solo questo: è la terra del Conte Dracula, della ciorbă e dei tanti castelli presenti sui Carpazi. Una partita dai molti significati non solo sportivi, ma soprattutto politici. Troverai anche tutte le collezioni di allenamento, stile di vita e giorno della partita del club Merengue. Anche in Lombardia Gheorghe Hagi fu sfortunato: 15° posto in classifica, sconfitta nello spareggio salvezza contro l’Udinese e retrocessione in Serie B. Anche in Serie A sembrava essersi smarrito quel giocatore che dava del “tu” al pallone e che aveva una velocità d’azione tra le migliori d’Europa.