I primi gruppi di tifo organizzato nel capoluogo abruzzese cominciarono ad apparire negli anni sessanta; oltre allo storico Commandos Rossoblù, originariamente posto nel settore Distinti dello stadio Tommaso Fattori, Commandos Tigre, Fedelissimi, Potere Rossoblù, Boys e altri ancora si avvicendarono fino al 1978, anno di nascita dei Red Blue Eagles L’Aquila, il gruppo più antico e numeroso tra quelli che ancora oggi sostengono L’Aquila Calcio. Al ritorno in Serie A, l’obiettivo era la salvezza: il Livorno diede fiducia quasi totale al centrocampo e all’attacco della promozione, rinnovando invece per intero la difesa; in panchina, Franco Colomba prese il posto di Mazzarri. Pro Livorno disputarono il campionato toscano di guerra eliminando gli amaranto dell’U.S. Il terzo millennio iniziò con gli scaligeri ancora allenati da Prandelli, che, dopo un inizio difficile, avviarono una serie di risultati utili consecutivi nel girone di ritorno, chiudendo il campionato di Serie A 1999-00 al nono posto. Nella stagione 1995-1996, dopo il secondo posto in campionato dietro al Treviso, il Livorno raggiunse la finale dei play-off contro la Fermana a Ferrara, perdendo ai tiri di rigore. Tuttavia in estate la Federazione estromise i labronici dalla Serie C2 per gravissimi problemi economici e la società, con la nuova denominazione di Associazione Sportiva Livorno Calcio, fu costretta a ripartire dal campionato di Eccellenza appena inaugurato, che vinse subito nettamente.
Il ritorno in Serie B vide il Livorno guidato da Roberto Donadoni stanziare sorprendentemente nelle prime posizioni per tutta la prima parte della stagione. La prima stagione fu di assestamento: gli amaranto dopo 21 anni tornarono ad espugnare (2-1) l’Arena Garibaldi dei cugini pisani, ma rimasero lontani dal vertice. Dal momento che non stai lavando la maglia, puliscila, non è necessario aggiungere detersivo prima di metterla in lavatrice. 5 giornate di squalifica del campo, ma anche una irrecuperabile flessione in classifica, dove fino a quel momento gli amaranto avevano occupato le primissime posizioni. Per orientarsi nella vasta gamma di opzioni disponibili, è utile considerare alcuni criteri guida al momento dell’acquisto. Da ricordare anche il 2-2 al Picchi con la Juventus, che consegnò lo scudetto ai bianconeri e vide Protti segnare l’ultimo gol con la maglia amaranto e salutare per l’ultima volta il pubblico livornese. La promozione arrivò l’anno successivo, con la squadra affidata al tecnico Paolo Stringara: di nuovo secondi dopo le 34 giornate (alle spalle della Ternana), questa volta ai play-off gli amaranto non sbagliarono un colpo e nella finale di Reggio Emilia (davanti a 14.000 tifosi amaranto) sconfissero la Maceratese per 3-0 (reti di Vincioni, Bonaldi e Cordone).
La «matematica» arrivò all’ultima di campionato, grazie al 3-0 in casa contro un Alzano ormai rassegnato ai playout. Tanti i successi da ricordare: quelli casalinghi sulle blasonate Fiorentina (2-0), Napoli (3-0 con tripletta di Protti) e Torino (3-1), e quelli fuori casa con Genoa (1-0) e Como (rocambolesco 5-3 agguantato nel finale). La stagione successiva arrivò in panchina l’esperto di promozioni Osvaldo Jaconi (già allenatore del Castel di Sangro dei miracoli) ed il Livorno iniziò a puntare alla Serie B. Il primo assalto (2000-2001) fallì di un soffio, col Modena che volò diretto verso la serie cadetta ed il Livorno che, trascinato dai gol di Protti (capocannoniere del girone), raggiunse i play-off ma si arrese in finale col Como (0-0 nell’andata a Livorno, 1-0 dopo i supplementari per i lariani nel ritorno a Como). Nella stagione 1971-72 il Livorno retrocesse di nuovo in serie C, ed entrò in una grave crisi finanziaria (culminata nel fallimento) che venne risolta con l’acquisizione della società da parte del petroliere Corasco Martelli, la cui presidenza segnò la storia del calcio labronico per un decennio.
Per il campionato di Serie B 2003-2004 il Livorno venne affidato al giovane mister Walter Mazzarri. I labronici chiuderanno il campionato cadetto al nono posto, appena fuori dalla zona play-off. A cinque giornate dal termine, i liguri espugnarono il Picchi e si portarono ad una sola lunghezza dalla capolista amaranto. In quella stessa annata il Livorno sfiorò anche il successo in Coppa Italia di Serie C, ma nella finalissima perse il doppio confronto contro l’AlbinoLeffe (2-1 per i bergamaschi all’andata, rocambolesco ma inutile 3-2 per il Livorno dopo i supplementari nel ritorno al Picchi). L’anno successivo, grazie anche alle 19 reti di Stefan Schwoch, gli amaranto approdarono ai play-off, venendo subito eliminati dal Castel di Sangro che rimontò in casa la sconfitta rimediata al Picchi. Ulteriori alti e bassi spinsero Spinelli ad esonerare Colomba ed a richiamare Donadoni, che riuscì a traghettare la squadra verso una salvezza senza troppi affanni e impreziosita anche da qualche soddisfazione, maglia calcio vintage una su tutte il successo casalingo per 1-0 col Milan. L’arrivo nel 1999 del presidente Aldo Spinelli costituì la svolta della storia recente della società, che in pochi anni passò dalle polveri della Serie C1 alle platee nazionali della Serie A ed europee della Coppa UEFA.
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